Come si scrive un progetto per un bando? Quali sono gli aspetti che devono assolutamente essere presenti nel progetto? Come progettare per assicurarsi qualche opportunità? Prima di partire con la scrittura di un progetto è molto utile porsi alcune domande che guidano nella sua definizione.
Superata la parte di grant scounting, individuato il bando che può interessare il tuo ente, appurato che detieni le caratteristiche per partecipare e le risorse per iniziare a progettare, si parte stilando l’elenco dei documenti necessari e richiesti dal bando, nonché con la raccolta della documentazione richiesta.
Ancora però non siamo all’interno della fase prettamente progettuale. Per quella è utile porsi alcuni domande, le cui risposte risultano fondamentali nella determinazione dell’essenza del progetto. Ciò che emergerà, è utile che venga reso patrimonio comune all’interno del team e tra gli attori coinvolti perché è una rilettura di quello che l’ente fa operativamente e di come può migliorare alcuni processi, di come si interfaccia con l’esterno, di quali sono i punti di forza su cui far leva nei flussi di lavoro e quali invece quelli di caduta per i quali è necessario invece mettersi in gioco e trovare soluzioni al fine di migliorare.
Ecco tutte le domande da porsi prima di progettare!
Da soli o in rete?
Molti bandi permettono agli enti di partecipare presentando progetti che vengono svolti dal soggetto singolo che presenta la richiesta di finanziamento, molti altri invece rendono vincolante la strutturazione di una rete alla partecipazione.
In ogni caso, la rete non è una mera formalità, ma è un insieme di attori che, anche solo temporaneamente, collaborano condividendo competenze e risorse.
Nel caso si scelga di progettare in rete (perché obbligatorio, perché è una scelta strategica per l’ente, perché caratteristica preferenziale del bando) è opportuno far nascere prima la rete e poi il progetto: contatti, incontri, scambi con altre realtà interessate ad offrire un positivo contributo arricchiscono il progetto ma migliorano anche le relazioni dell’ente, utile sotto molti punti di vista.
Lavorare in rete, nella pratica significa anche unire realtà diverse e spesso target d’utenza diversi, oppure uno stesso target può trarre beneficio da organizzazioni differenti che magari prima non si erano incontrate.
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